Sicurezza in auto: anche la politica deve fare la sua parte

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L'Aci, per ridurre il numero degli incidenti stradali, sta cercando di sensibilizzare il mondo della politica chiedendo che per giovani sia obbligatorio frequentare un corso di guida sicura entro 3 anni dal conseguimento della patente.
In Austria un provvedimento simile preso per far fronte a questo problema ha ridotto del 33% l'incidentalità stradale dei più giovani. E lo stesso obbligo di frequenza ai corsi di guida sicura è chiesto a coloro che provocano incidenti gravi o commettono violazioni pericolose del Codice della strada. Tanto più che in Italia i dati sono poco confortanti: sulle strade ci sono stati 4.731 morti, il 26%, ben 1.253, di età compresa fra i 15 e i 29 anni. I costi sociali degli incidenti ammontano a oltre 35 miliardi di euro, pari al 2,5% del Pil. I risarcimenti assicurativi superano i 15 miliardi l'anno. In Europa solo la Polonia supera l'Italia per il numero di decessi legati a incidenti stradali. Il nostro paese è solo all'undicesimo posto tra i Paesi europei per decremento del numero di incidenti nel periodo 2000-2008 (meno 33 per cento). Primo in classifica è il Portogallo con un decremento del 53 per cento. E sul mercato anche le compagnie che vendono prodotti rc auto si stanno muovendo per incentivare i progetti pro sicurezza (si veda l'iniziativa del centro di Guida sicura dell'Aci di Vallelunga “Ruotalibera”).

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Roberto S.

Laureato al Dams indirizzo musicale con una tesi di laurea in filosofia della musica, si divide tra la redazione di contenuti promozionali e la programmazione lato web per il mondo Linux e Microsoft. Nel poco tempo libero che gli resta trova anche il modo di suonare il sax.

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